venerdì 4 marzo 2016

PASSIONE PREMIER: FOCUS – Portman Road, gemma del Suffolk




di Gabriele Fumi

Il viaggio pindarico e romantico di oggi ci porta nella contea del Suffolk, in quella zona dell’Inghilterra centro-orientale lambita dal gelido Mare del Nord. I paesaggi che ci si presentano innanzi sono di quelli tipicamente Brit, ma con una punta di neogotico da lasciare qualche traccia di brivido e di irrequietezza nella psiche.
Rovine di vecchi castelli, villaggi di agricoltori, pastori e pescatori. Vetusti cottage imbanditi di arazzi postmedioevali, altissimi campanili realizzati nello stile architettonico vittoriano che si perdono nel cielo plumbeo e la cui cima è perennemente velata dalla nebbia fittissima. Metteteci pure i corvi in volo sui tetti, la pioggia costante e gli spaventapasseri nei campi appena seminati, ed ecco un quasi perfetto scenario alla Tim Burton.
Ma a dispetto di un’ambientazione solo all’apparenza tetra, il Suffolk è da sempre meta di londinesi stressati dai ritmi lavorativi della megalopoli, che vanno quindi alla costante ricerca di luoghi isolati nel bel mezzo della natura per poter riposare e ricaricare le energie messe a dura prova dalla big City life. Winston Churchill soleva trascorrere le sue pause riflessive ed i suoi momenti di relax in questi territori, che diedero anche i natali artistici ad un certo George Orwell, favoloso scrittore anticonformista nato in India ma inglese al cento per cento.
L’area costiera è poi un autentico paradiso romantico, con l’irrequieto Mare del Nord a dare sempre la costante impressione di una quasi imminente tempesta, che però non arriva mai.
E quando si parla del Suffolk è impossibile non arrivare, in un modo o nell’altro, a raccontare dellacittà di Ipswich e di Portman Road.
Ipswich è una città allegra, gioiosa e piena di vita, come testimoniano i suoi numerosi pub, i suoi storici edifici vittoriani sempre stracolmi di turisti e la sua campagna sempre brulicante di braccianti, aziende agricole e casearie ed imprese che si occupano della bonifica dei terreni. Celebri sono gli allevamenti del cavallo, animale nobile e saggio che viene ovviamente raffigurato nello stemma sociale dell’Ipswich Town Football Club, i “tractor boys”, proprio a rappresentare il viscerale attaccamento della città ad una antichissima tradizione agricola.
Stadio di casa è il celeberrimo Portman Road, realizzato nel 1884 e che mantiene ancora intatto tutto il fascino dei lustri che furono, esattamente come tutti gli svariati castelli medioevali della regione in cui è possibile respirare e toccare con mano ancora oggi tutto il fascino dei periodi passati. La statua di Sir Alfred Ramsey, il manager che riuscì a portare alla vittoria del titolo nel 1961/62 e che poi pensò bene di vincere il Campionato del Mondo nel 1966 alla guida dell’Inghilterra, tiene compagnia alla statua di Sir Bobby Robson situata all’esterno della Main Stand. A conferire ancora più tipicità all’impianto (sei mai ce ne fosse bisogno), ci pensa il “Legends Bar” situato all’interno, dove è d’obbligo provare tutta una serie di pie a base di formaggi e di verdure, oltre che ad una immancabile birra. Un giusto mix tra l‘old ed il moderno, con la struttura interna dello stadio che riporta alla mente sistemi architettonici di parecchio tempo fa ma che va in perenne ossimoro con i monitor situati sui muri che permettono ai lads di rivedere le immagini di partite storiche nel mentre si consuma un pasto. Per dire, una cosa del genere qui da noi in Italia sarebbe possibile solo nelle aree Vip degli stadi principali come San Siro, Olimpico o Juventus Stadium; a Portman Roadinvece tutto questo è a disposizione dei ragazzi che frequentano abitualmente i settori popolari. Qui siamo davanti ad una vera e propria cattedrale dove ogni Sabato viene celebrata una messa laica, la sacralità ed il rispetto della gente verso il proprio ambiente mette letteralmente paura. Cari signori, questo è football totale, amore senza categoria che le parole fanno fatica a descrivere. Bisogna viverlo.
Elementi di impareggiabile bellezza calcistica come lo store a due piani che presenta una parete a vetri che si affaccia direttamente sul terreno da gioco, la sagoma dello stadio che emerge dalla nebbia pian piano che ci si avvicina, la scritta in blu elettrico “Ipswich Town Football Club” che spicca esternamente, la zona cimeli dedicata in gran parte alla Coppa Uefa alzata nel 1981. Ed anche al di fuori dello stadio: la zona del Buttermarket affollatissima di negozi, le Chiese medioevali, il museo dei trasporti, il sir Bobby Robson bridge.
Ma per meglio comprendere quanto descritto, non bisogna limitarsi a leggere, bisogna visitare.
Perchè è solo viaggiando che si fanno veramente i conti con il proprio ego.


Fonte: Passione Premier
http://www.passionepremier.com/hot-news/portman-road-gemma-del-suffolk-34038.html

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