venerdì 18 marzo 2016

NASCITA DI UNA PASSIONE


Ipswich, mercoledì 16 ottobre 1878.

È mattina e la città si sveglia ancora un po’ sonnecchiante; è autunno e si sa che in questa stagione  qualche ora in più di sonno è il desiderio di molti, ma questa giornata non può attendere…
Siamo in Inghilterra, in piena era Vittoriana, nella seconda rivoluzione industriale, all’apogeo dello sviluppo economico. L’impero britannico è il più grande impero che la storia abbia mai conosciuto: è la più grande potenza mondiale.

Ma queste non sono le principali ragioni per cui, questo giorno, per il capoluogo del Suffolk, regione sempre e comunque scandita dai ritmi della natura e a misura d’uomo, non sarà un giorno come un altro.

Sta per succedere qualcosa che ne cambierà l’anima, il tessuto sociale; qualcosa che legherà la contea e la sua Town a doppio filo con la sua gente, aldilà delle epoche, aldilà di tutto: e la cambierà per sempre.

Dai camini delle case, dove i gatti guardinghi che fan capolino alle finestre paion sentinelle, e degli altri edifici, esce il fumo che si dissolve nell’aria frizzante quasi a volerla scaldare. Aria dove volteggiano i gabbiani che con il loro garrito sembra vogliano dare la sveglia insieme al suono delle campane delle chiese medioevali perfettamente custodite e funzionanti.
Nei prati, sul manto erboso bagnato di rugiada, nella leggera nebbia che va poco a poco assottigliandosi, gli immancabili corvi sono in cerca di cibo: il loro piumaggio, nero e lucido, li rende fieri e incute sempre un po’ di timore; mentre tra gli alberi gli scoiattoli si muovono col loro fare frenetico.
La mattinata è quella di  una tipica giornata autunnale: il cielo è coperto ma il sole, al di sopra delle nuvole che fanno da filtro, regala una luce argentea che fa brillare i colori caldi delle foglie sugli alberi, sui cespugli e sul terreno. Foglie che, a seconda della posizione, sembrano esser d’oro, di bronzo o di rame. Una meraviglia per gli occhi.
La colonna sonora è quella del concerto dei canti delle allodole, dei pettirossi e delle cince.
Al porto sul fiume Orwell con le sue acque fredde e grigie partono e attraccano le prime imbarcazioni.

I lavoratori iniziano a raggiungere le fabbriche, come il birrificio Tolly Cobbold o la Churchman’s cigarettes (dove si lavora il tabacco), mentre un carro fuori da un pub scarica dei barili di birra pieni per poi ritirare i vuoti consumati la sera prima.
Le donne dopo aver preparato il breakfast alle proprie famiglie si acconciano per raggiungere le zone centrali come Corn Hill o Buttermarket per fare la spesa quotidiana al mercato o nelle botteghe.
Nelle campagne vengono strigliati e bardati i nobili Suffolk Punch, cavalli da tiro di pura e antica razza autoctona, giganti tanto buoni quanto potenti, pronti per arare i campi in una dura giornata agricola.
A fare da cornice a tutto questo è il vento freddo proveniente dal mare del nord che sferza immancabile dalle notte dei tempi e lo farà fino all’apocalisse; ma questa volta porta con se una buona nuova…
Già da qualche tempo in Inghilterra, e Ipswich non fa eccezione, è in voga un novo gioco: il football.

Football che è vissuto come uno svago, con regole poco definite rispetto al rugby  e viene giocato per la maggior parte dagli studenti, soprattutto in inverno, per tenersi in forma in vista dell’estate: la stagione del cricket.

E alla Ipswich School non si fa eccezione: solitamente i ragazzi giocano tra loro o al massimo contro studenti di altre scuole con i quali, prima di iniziare la partita, si mettono d’accordo sulle regole da adottare durante il gioco.
Alcuni ex studenti della Ipswich School si riuniscono spinti da una grande passione per il football; desiderano alzare l’asticella e portare un semplice gioco di livello scolastico a un livello più alto.

Il momento tanto atteso è arrivato, è tempo di coronare il sogno e trasformarlo in una nuova realtà, viene fondato un nuovo sodalizio e non solo la città ma tutta la regione ha ora la sua squadra principale: l’Ipswich AFC!

Il presidente è il locale membro del parlamento (MP) Thomas Cobbold, (che aveva già giocato al football alla Charterhouse School), vengono eletti anche i capitani della squadra: George S. Sherrington e J.M. Franks.

Sia ben chiaro, il football è un gioco nuovo, una questione puramente sportiva e il livello è amatoriale ma ora si può giocare contro altre squadre vere e proprie e non solo a scuola o solo contro rappresentative scolastiche.
La prima divisa del neonato club riprende i colori della Ipswich School (blu e bianco) ed è composta da un camicione pesante con 4 bottoni color blu navy (con sul petto, all’altezza del cuore, uno scudo bianco con ricamate le iniziali del neonato club (I.A.F.C.), pantaloni bianchi e calzettoni dello stesso colore della camicia.

Il campo di casa viene scelto: è Broomhill Park, un parco situato a nord ovest rispetto al centro città dove, tra la fitta vegetazione, ci sono diversi prati abbastanza grandi per giocare. La scelta di giocare in questo luogo si deve al fatto che è di proprietà di George Sherrington che, con suo fratello William, fa parte della squadra.

E ci sono anche gli spogliatoi: aldilà della strada, infatti, l’Inkerman pub si offre di ospitare i calciatori prima di giocare per cambiarsi, ma soprattutto dopo per reintegrare le energie con dell’ottima birra.

La prima partita si disputa il 2 novembre 1878 sul campo di casa contro lo Stoke Wanderers che viene battuto con un perentorio 6-1.

Si gioca sempre più spesso, almeno una volta a settimana, rigorosamente di sabato, giorno sacro e di festa; e il pubblico, dapprima curioso e poi appassionato, si affolla a bordo campo per seguire il nuovo gioco e incitare i giocatori.
Sono i pionieri, i primi adepti, ma da allora ogni volta va in scena una funzione religiosa laica; quella del gioco del football: dove i protagonisti sono sì i giocatori, ma i custodi della fede sono i tifosi. Fede nella propria squadra, fede nella rappresentativa della propria città di cui sono orgogliosi.

Le amichevoli però non bastano a saziare la voglia di football e, soprattutto, non garantiscono partite settimanali; si è costretti così ad organizzare partite improbabili, anche tra giocatori della squadra stessa: fumatori contro non fumatori. A-K contro L-Z, blu contro bianchi e chi più ne ha più ne metta.
Questo è un problema, non solo per l’ipswich ma per tutte le squadre in tutta la nazione, e la FA così inizia a organizzarsi anche a livelli locali e, oltre all’antica FA Cup, vengono organizzate le prime competizioni regionali. Si inizia così a giocare qualche partita di coppa e l’Ipswich, oltre a partecipare, spesso vince la Suffolk Challenge Cup.

Il football è un fenomeno in espansione e nel frattempo Broomhill park inizia a stare stretto e così nel 1884 il club si trasferisce poco più a sud in una nuova, più adatta ed accogliente “casa” a Portman Road.


1888. Sono passati 10 anni dalla fondazione e i membri si riuniscono per prendere alcune decisioni importanti per il futuro del club: avviene la fusione con l’Ipswich Rugby Club, si decide che si continuerà a giocare a livello amatoriale (la squadra diventerà professionista solo nel 1936), vengono riportati ufficialmente nello statuto i colori sociali (Oxford blu e bianco) e la denominazione cambia in IPSWICH TOWN FOOTBALL CLUB.

Simone Longo
ITFCIB


Nessun commento:

Posta un commento