giovedì 7 aprile 2016

L'era di Bobby Robson parte 2: coppa UEFA 1981

Dopo il trionfo in FA cup la stagione precedente, la campagna 1978/79 vede l’Ipswich esordire nella coppa delle coppe dove raggiunge gli ottavi di finale e viene eliminato ancora una volta dal Barcellona di Crujff come già successo l’anno prima in coppa UEFA (vittoria a Portman Road e sconfitta al Camp Nou), mentre il campionato viene concluso con un onorevole sesto posto che garantisce un posto in Europa anche per la stagione successiva.

La stagione 1979/80 vede i blues ai vertici del campionato concluso al terzo posto in classifica; il magic moment del campionato arriva il 1° marzo 1980 quando a Portman Road arriva in Manchester United: risultato finale 6-0 per il Town che poteva essere ancor più rotondo visti i 3 rigori sbagliati dai padroni di casa! Un altro momento memorabile è andato in scena, sempre a Portman Road, qualche mese prima, esattamente il 13 novembre 1979 quando è stato organizzato un testimonial match per festeggiare i 10 anni di Robson sulla panchina dei blues; ad affrontare l’Ipswich è la nazionale inglese ma a far notizia è il numero 11 in maglia blu che per l’occasione e solo in quella occasione è un certo Gorge Best: sì, il più forte giocatore britannico di tutti i tempi, anche se solo per una sera, ha giocato con la maglia dell’Ipswich davanti a un Portman Road gremito in ogni ordine di posto per l’occasione!

Si arriva all’”annus Domini” 1980/81: in campionato la squadra lotta per il titolo fino alla fine e finisce al secondo posto alle spalle dell’Aston Villa mentre in FA cup raggiunge la semifinale dove viene eliminata dal Manchester City. L’avventura europea, in coppa UEFA, parte a settembre contro i greci dell’Aris Salonicco sconfitti agevolmente 5 a 1 in casa (4 reti di Wark e 1 di Mariner) nella gara di andata; la gara di ritorno diventa una specie di vacanza e la sconfitta per 3 a 1 (rete di Gates) qualifica senza problemi i blues. Nel secondo turno il Bohemians di Praga si rivela avversario ostico ma viene comunque sconfitto con un totale di 3 a 2 (risultato aggregato) grazie al prezioso 3 a 0 casalingo dell’andata (doppietta di Wark e goal di Beattie). Nell’ultimo turno dell’anno solare, gli ottavi di finale, arriva a Portman Road il Widzew Lodz di Zibi Boniek; la gara è senza storia, un 5 a 0 (tripletta di Wark, Brazil e Mariner) che assicura il passaggio del turno e rende una formalità il ritorno nel gelo polacco (sconfitta indolore per 1 a 0). Alla ripresa della competizione nella primavera del 1981 l’avversario nei quarti di finale è il Saint Etienne di Platini; si gioca prima in Francia ed è una notte magica per l’Ipswich che vince per 4 reti a 1 (2 Mariner, Muhren, Wark) e nella gara di ritorno nella bolgia inglese il risultato è un netto, un 3 a 1 (Butcher, Wark e Mariner) che non ammette repliche: il Town è per la prima volta in semifinale in una competizione europea. L’avversario è il Colonia, si gioca prima a Portman Road dove arriva una vittoria di misura (rete di Wark) che verrà replicata in terra teutonica (è Butcher questa volta a finire sul tabellino dei marcatori).

La finale è tutta a sorpresa: si sfidano l’Ipswich Town e l’AZ’67 di Alkmaar, andata in Inghilterra e ritorno in Olanda. Il 6 maggio 1981 si gioca in un Portman Road tutto esaurito e i blues si schierano con il seguente 11: 1 Cooper. 2 McCall, 3 Mills, 4 Thijssen, 5 Osman, 6 Butcher, 7 Wark, 8 Muhren, 9 Mariner, 10 Brazil, 11 Gates. La gara è a senso unico e si sblocca al 30’ grazie a un rigore trasformato da Wark; si va al riposo sull’1 a 0. Nella ripresa i ragazzi di Robson scendono in campo determinati a chiudere in fretta la pratica: al 47’ raddoppia Thijssen e al 55’ Mariner sigla il definitvo 3 a 0. L’Ipswich si presenta 2 settimane dopo allo stadio olimpico di Amsterdam (Alkmaar ha uno stadio troppo piccolo per ospitare una finale europea) con le mani praticamente sulla coppa e schiera la stessa formazione dell’andata. Al 4’ minuto segna ancora, come nella gara di andata, l’olandese Thijssen e a questo punto la squadra di casa deve segnare 5 reti per aggiudicarsi il titolo: L’AZ segna 2 reti, ma al 37’ Wark pareggia e spegne le residue speranze Olandesi. A questo punto, nei 53 minuti rimanenti i padroni di casa devono segnare 4 gol ma ne mettono a segno solo 2. L’Ipswich Town con un risultato aggregato di 5 a 4 vince la coppa UEFA!

La stella del 23enne John Wark brilla nel firmamento europeo: con 14 reti segnate diventa il giocatore ad aver segnato di più in una singola manifestazione europea e si aggiudica il premio dell’anno come miglior giovane del continente. L’immagine di Mick Mills con la coppa fa il giro di tutta Europa. Si è compiuto un miracolo: una piccola Town della campagna inglese con poco più di 100.000 abitanti grazie alla sua squadra composta da ragazzi eccezionali e guidata da un grande uomo ancor prima di un grande allenatore si aggiudica una coppa europea! Una grande squadra quella; composta da una quindicina di elementi che non solo ha vinto la coppa UEFA ma ha anche sfiorato la vittoria in campionato e in FA cup nella stessa stagione. I blues diventano i superblues; un team straordinario che è entra nel mito: “the boys of 81” saranno per sempre ricordati come leggende.

L’Ipswich è all’apice della sua storia e nella stagione successiva (1981/82) in coppa UEFA, da squadra detentrice, non va molto bene (eliminazione al primo turno per mano dell’Aberdeen) ma si conferma tra le protagoniste del campionato dove lotta ancora una volta per il titolo ma arriva di nuovo al secondo posto per il secondo anno consecutivo, che comunque per la compagine del Suffolk  è sempre un ottimo risultato. È anche l’ultima stagione per Bobby Robson sulla panchina dei superblues: nell’estate del 1982, dopo i mondiali, visti i suoi risultati eccezionali viene chiamato a guidare l’inghilterra. Si chiude un’era a Portman Road e si compie il destino: Robson come Ramsey, vincenti in provincia in quel di Ipswich e chiamati al timone della nazionale inglese. Robson non vicerà il modiale, come fece il suo predecessore, ma arriverà terzo a Italia 90. Un primo e un terzo posto ai mondiali sono i migliori risultati di sempre nella storia dei “three lions” portati entrambi da allenatori provenienti da Ipswich. Un orgoglio per il club e a testimoniarlo là, fuori da Portman Road, ci sono 2 statue una per Sir Alf e una per Sir Bobby, ma non solo: anche le stand e le sale dello stadio sono intitolate a loro che hanno sempre avuto Ipswich nel cuore. Ramsey si fece addirittura seppellire a Ipswich nonostante non sia originario della zona. Robson fu sempre molto legato a Ipswich anche se la sua carriera si sviluppò in giro per l’europa: la statua gli è stata intitolata mentre era ancora in vita e nel 2006 ed è stato nominato anche presidente onorario del club.

Robson quindi deve molto a Ipswich così come Ipswich deve molto a Robson: in 13 anni sotto la sua guida il club ha disputato tutte le stagioni nel massimo campionato (miglior risultato 2 secondi posti), ha vinto la FA cup, ha partecipato costantemente alle coppe europee ( 7 in coppa UEFA e 1 in coppa delle coppe) vincendo una coppa UEFA. Se l’Ipswich tuttora ha il record (striscia ancora aperta) di non aver mai perso un incontro in casa nelle coppe internazionali in tutta la sua storia lo deve soprattutto a questo manager: dei 33 incontri totali, 22 sono stati sotto la sua guida. Ma il dato più impressionante che testimonia l’immenso lavoro di Robson alla guida dei blues è un altro: in 13 anni ha acquistato solo 14 giocatori puntando tutto sul settore giovanile riuscendo comunque a creare una realtà vincente.


Una bella storia di calcio, di un calcio che non c’è più, ma che rimarrà sempre nel cuore dei tifosi blues che la tramandano con orgoglio di generazione in generazione per mantenerla viva. Così come sarà sempre vivo il ricordo di Sir Robert Robson o più semplicemente “Bobby” una persona eccezionale, un uomo leggendario.


Simone Longo
ITFCIB

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