giovedì 12 maggio 2016

SEASON REWIEW

Analizziamo oggi la stagione appena conclusa.
L’obiettivo stagionale, dopo che la scorsa stagione si erano raggiunti i playoff per il rotto della cuffia, era quello di cercare di rientrare nelle prime 6 posizione per cercare di avere delle chance di promozione.
Nonostante l’adesione del club al Financial Fair Play e senza investimenti si è cercato comunque di rafforzare la squadra attraverso acquisti a parametro zero, ragazzi promettenti dal vivaio o scambi di giocatori, mantenendo l’ossatura della buona squadra della stagione passata.
In estate sono arrivati buoni giocatori sia a titolo definitivo (su tutti Pitman, Douglass e Knudsen) sia in prestito (Maitland-Niles e Fraser tra gli altri), completati da ulteriori prestiti durante tutta la stagione (da segnalare quelli di Pringle e Feeney).
L’avvio della campagna 2015/16 è stato molto promettente ed esaltante: durante la 3^ e la 4^ giornata la squadra era al primo posto in classifica e fino all’8^ è stata fissa nella zona playoff arrivando al terzo turno di coppa di lega contro il Manchester United all’Old Trafford (sconfitta per 3 a 0).
Da fine settembre fino a tutto ottobre inizia un periodo nero durante il quale la squadra in 7 incontri non ne vince nemmeno uno raccogliendo la miseria di 5 punti coinciso con alcuni pesanti infortuni (su tutti quello dell’ottimo Fraser).
Nonostante questo però il distacco dalle prime 6 che non scappano rimane sempre esiguo e la tanto desiderata vittoria che finalmente arriva a inizio novembre in casa contro il Bolton apre una buona serie di partite che fa scalare posizioni e proietta di nuovo i blues in zona playoff dove rimangono in pianta stabile per un paio di mesi a cavallo tra dicembre e febbraio.
In questo periodo, il migliore della stagione (con tutti gli effettivi disponibili), la squadra eguaglia il record di vittorie in trasferta consecutive di sempre (record condiviso con la squadra leggendaria guidata da Robson all’inizio degli anni 80): 5 ottenute sui campi di Rotherham (5-2), Charlton (3-0), MK Dons (1-0), Fulham (1-2) e Brighton (1-0).
Successivamente all’eliminazione al replay del primo turno in FA Cup per mano del Portsmouth, per i blues  arriva un nuovo crollo con 3 sconfitte consecutive nel mese di febbraio. Gli infortuni di uomini chiave come Fraser (al secondo infortunio importante in stagione), McGoldrick (il giocatore più forte in rosa spesso indisponibile durante l’arco di tutta la stagione), Skuse (il metronomo della squadra) e Murphy (il bomber che lo scorso anno ha vinto la classifica marcatori) tutti contemporaneamente sono troppo penalizzanti per la squadra che comunque reagisce con 2 vittorie consecutive a cavallo di febbraio e marzo per 1 a 0 (in entrambi i casi reti di Pringle) fuori casa a Huddersfield e in casa contro il Forest.
A questo punto la squadra è al 7° posto a un solo punto dai playoff e arriva la trasferta a Bolton ultimo in classifica: sembra una formalità e i blues vanno in vantaggio per 2 a 0 ma nei minuti finali vengono rimontati per un clamoroso 2 a 2. È il momento decisivo della stagione, da lì in poi la squadra non si riprende più.
Nelle ultime 11 giornate arrivano solo 3 vittorie (tra l’altro 2 di queste nelle ultime 2 giornate) e la squadra finisce il campionato al 7° posto come prima tra le escluse dai playoff con 68 punti arrivando a 5 punti dal sesto posto occupato dallo Sheffield Wednesday.
Il finale di stagione anche se non esaltante ha visto però l’esordio in prima squadra del 16enne figlio d’arte Andre Dozzell (esordio con goal a Sheffield) e la presenza numero 250 di Tommy Smith in prima squadra (record assoluto per un giocatore proveniente dal vivaio nella storia dell’Ipswich).
I capocannonieri della squadra sono stati con 10 reti Daryl Murphy (nonostante diversi infortuni) e Brett Pitman (che spesso è stato il sotituto di Murphy).
Il premio di miglior giocatore dell’anno è andato al portiere Bartosz Bialkovski.
Rimane la delusione per non aver raggiunto l’obiettivo playoff ma comunque si può essere orgogliosi della stagione guardando a una serie di fattori determinanti; in primis i mezzi della squadra (ottima ma con zero investimenti), poi gli infortuni dei giocatori chiave tutti insieme (una vera sfortuna) e infine l’aver fatto meglio di altre 17 squadre molte delle quali hanno speso un capitale per non ottenere comunque nulla.
Una gioia finale comunque è arrivata in un modo o nell’altro: il Norwich è retrocesso!!!

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