Premessa: in questo articolo i nomi
di Ipswich e Norwich, nella maggior parte dei casi, vanno interpretati nel
senso più ampio del termine; si intendono le rispettive contee, le rispettive
città con i propri abitanti e le rispettive squadre con i propri tifosi.
Insomma due “regni” ben distinti con i propri eserciti: l’esercito blu e bianco
dell’Ipswich contro l’esercito giallo e verde del Norwich.
Il più acerrimo rivale per l’Ipswich
è senza ombra di dubbio il Norwich, il più acerrimo rivale del Norwich è senza
dubbio l’Ipswich.
Ipswich è la città capoluogo della
contea del Suffolk. Norwich è la città capoluogo della contea del Norfolk. Le
due contee formano la regione dell’East Anglia. Le squadre che le
rappresentano, l’Ipswich Town Football Club e il Norwich City Football Club,
quando si affrontano danno vita all’East Anglia derby.
L’East Anglia è una regione
prettamente rurale e il proprio derby viene chiamato con ironia “Old Farm” (che
significa vecchia fattoria), scimmiottando il nome del più famoso e rinomato
derby di Glasgow tra Celtic e Rangers, chiamato “Old Firm”(che significa
vecchia impresa per via della ricchezza dei due club rispetto a tutti gli altri
club del calcio scozzese).
A testimonianza di ciò, gli stemmi
delle due squadre: i “tractor boys” (altro soprannome dei blues) dell’Ipswich
sfoggiano sul petto con orgoglio il Suffolk Punch, un cavallo da tiro di razza
autoctona (lo si evince anche dal nome) antenato dei moderni trattori; mentre a
Norwich portano sulle loro casacche
gialloverdi (non a caso) un canarino, visto che la loro contea era
famosa per l’allevamento di questi volatili e da qui il loro soprannome
“canaries”.
Secondo il “Football Rivalries
Report 2008”, questa rivalità è la seconda rivalità più accesa d’Inghilterra
(dopo quella tra WBA e Wolves).
A conferma ci sono le parole dell’ex
arbitro Keith Hackett: “Per quanto riguarda l'atmosfera più aggressiva che io
abbia mai incontrato, che ci crediate o no, è stata per Norwich - Ipswich. Ci sono parecchi derby
che, si sa, da sempre sono molto “carichi”, ma il derby dell’East Anglia è in
cima a tutti per distacco. I giocatori uscivano dal tunnel come se fossero
pronti per un incontro di boxe e anche il boato dei tifosi era intenso: era una
vera e propria bolgia.
Rob Hadgraft, che ha scritto un
libro a riguardo “The Old Farm”, ha suggerito alcuni motivi per l'intensità
della rivalità: "Penso che sia perché ogni club rappresenta l'intera
contea . C'è solo un club professionistico nel Norfolk, e lo stesso vale per il
Suffolk. La gente vive a 70 km di distanza, e questo fa in modo che la maggior
parte di essa non si mescola; di conseguenza hai due gruppi ben distinti di supporters
che non si sono mai veramente mescolati tra loro e tra le due fazioni non c'è un’amicizia
corretta. Si disprezzano davvero molto a vicenda.”
Il primo derby fu giocato nel 1902
(anno di fondazione del Norwich, l’Ipswich è del 1878) quando le due squadre
giocavano ancora a livello amatoriale. Da allora le due compagini si sono
affrontate in 142 occasioni (in ben 8 competizioni differenti) equamente
divise: 71 volte a Portman Road (stadio dell’Ipswich con una capacità di 30.000
posti) e 71 volte a Carrow Road (stadio del Norwich con una capacità di 27.000
posti) e il bilancio vede l’Ipswich in vantaggio per aver vinto 60 incontri a fronte delle 57 vittorie del Norwich. Il capocannoniere di
tutti i tempi di questa partita speciale è John Wark (Ipswich) con 9 reti
complessive messe a segno.
A oggi il leitmotiv della rivalità,
oltre all’inimicizia di base sopracitata, vede i tifosi dei canarini
rinfacciare ai rivali di avere una squadra più forte che negli ultimi anni ha
giocato spesso in Premier League a differenza dei tractor boys che nelle ultime
15 stagioni hanno militato nel Championship. Dall’altra parte i tifosi blues
fanno valere la storia: l’Ipswich ha vinto un campionato, una FA cup e una
coppa Uefa, mentre il Norwich solo due coppe di lega. E in più i blues hanno avuto, e poi fornito alla nazionale inglese, i
due più grandi manager inglesi: Ramsey e Robson. Insomma come in tutte le
rivalità ogni pretesto è buono per rinfacciare agli altri di essere superiori.
Oggettivamente a livello sportivo la
squadra del Suffolk ha una storia più importante: è nata prima, ha uno stadio
più capiente, ha vinto più trofei, ha giocato più stagioni nella massima serie,
ha giocato più stagioni nelle coppe europee e ha vinto più derby rispetto ai
rivali. Per Ipswich è una rivincita sui nemici di sempre soprattutto per motivi
non sportivi: è infatti Norwich la città più grande della regione con il titolo
di “City” e di conseguenza il capoluogo di tutta l’East Anglia. Ipswich ha meno
abitanti, ed è una “Town” che mai potrà diventare “City” per via di non avere
una cattedrale, ma avere una storia calcistica superiore ai rivali ha il sapore
della rivalsa.
D’altro canto però negli ultimi anni
i gialloverdi sono stati davvero superiori sul campo: l’Ipswich non vince il
derby da anni e l’ultimo incontro un anno fa, andato in scena a Carrow Road
nella semifinale di ritorno dei playoff, ha visto il trionfo del Norwich per 3 a 1 in un delirio di gioia gialloverde.
La recente retrocessione del Norwich
dalla Premier League al Championship, oltre ad aver fatto esultare i rivali, fa sì che nella prossima stagione ci sarà di
nuovo il derby.
Rivalse, rivincite, supremazia:
tutto questo è Ipswich – Norwich! Blue army contro yellow army, Suffolk contro Norfolk, tractor boys
contro canaries… Lo spettacolo dell’East Anglia derby o Old Farm, chamatelo
come preferite, è tornato e le due compagini sono di nuovo pronte a darsi
ancora battaglia in quella che è una guerra eterna.
Ho
cercato di raccontare con più distacco possibile qualcosa di questo avvincente
derby, ma non sono sicuro di esserci riuscito. Non è facile essere super-partes
quando si è tifosi e apertamente schierati e come tutti i supporters dei blues
soffro per il fatto che ora il Norwich stia andando meglio di noi, ma dalla
nostra parte abbiamo la storia e l’orgoglio di averla scritta, a differenza
loro, ci fa sperare di tornare a superarli anche in tempi recenti. Il bello del
calcio è che dà sempre nuove occasioni e spero che la prossima stagione ci veda
prevalere su di loro sul campo dopo tanto tempo.
Concludo,
per non dilungarmi troppo sulla questione, con un coro (tra quelli che si
possono scrivere senza censura!) che con orgoglio veniva cantato dalla blue
army ai nostri rivali, nonostante la sconfitta, agli scorsi playoff che
sintetizza tutta la faccenda: “You’ll never like us, you’ll never like us,
Robson and Ramsey, one league and two cups!” (“non sarete mai come noi, non
sarete mai come noi, Robson e Ramsey, un campionato e due coppe!”).
Simone Longo
ITFCIB
Nessun commento:
Posta un commento